martedì 22 febbraio 2011

La salute in cucina: i germogli


Scrivere questo post sarà un po' una impresa, perche' ho deciso di provare solo ieri sera (8 febbraio) a dar seguito a questa curiosa pratica Vegana. Io campo con i germogli di soia e amo da morire quelli di aglio che purtroppo a Roma e in generale nei supermercati cittadini - figuriamoci in quelli di paese!-, almeno quelli di aglio, sono merce rara. I germogli, fino ad un certo punto, per me erano solo una golosità e invece dietro ho scoperto un mondo, nonchè ho scoperto che sia producibili in casa con quasi nessuno sforzo e nemmeno problema.

Pertanto ieri sera, come al mio solito mi sono attrezzata, ho trovato sacchetti e anche i semi, nonchè i video che possano aiutare a capire come si fa. Cominciamo con il dire che i germogli sono veicoli di numerose sostanze nutritive e depurative in quantità superiori alla pianta già sviluppata. Quindi, aminoacidi, minerali e altro saranno in quantità superiori come anche i carboidrati, quindi evitiamo di esagerare con il consumo almeno di alcuni tipi di questi germogli. D'altro canto sono utilissimi per la depurazione del sangue, l'abbassamento del colesterolo e alcuni anche alla pulizia del fegato. Sono usati anche nella medicina cinese come veri e propri rimedi.

Ora perchè coltivarseli? Perchè sicuramente e' piu' economico che comperarli, avete a disposizione una gamma di varietà decisamente superiore a quella che e' in distribuzione nelle catene commerciali e perche' siete sicuri di quel che c'e' dentro perche' nelle coltivazioni intensive non si sa mai che acqua usino e se questa non sia additivata con altre sostanze chimiche. Un esempio puo' essere dato dalla soia. Quella prodotta in territorio americano, grazie alla legislatura vigente e' sempre transgenica, ovvero geneticamente modificata, mentre in Europa tale pratica e' vietata pertanto occorre guardare bene le provenienze dei vari prodotti onde evitare di incappare in acquisti incauti. Incauti perchè come avviene per molti prodotti cosmetici e da mangiare, non è ben dimostrato quali effetti possono avere sulla salute o sulla pelle, pertanto e' bene evitare di fare le cavie inconsapevoli!

Ci sono diversi metodi per la coltivazione dei germogli, con il germogliatore con i sacchetti e con i barattoli. Io che tanto spazio in cucina non ne ho, ho scelto i sacchetti.
Il germogliatore puo' essere in plastica e in coccio ha due o piu' livelli e diviso in scomparti, sul retro della bustina di semi c'e' sempre suggerito la quantità dei germogli e il numero di sezioni che dovrebbero occupare per una coltivazione ottimale.
Ecco un tipo di germogliatore:


I sacchetti invece si possono fare anche in casa, basta una pezza di lino, o di cotone cucita sui due lati e con un cappio alla sommità. In questo caso e' importante che la cucitura non sia in basso per evitare che i germogli di incastrino proprio nella cucitura (questo non lo dice nessuno, ma l'esperienza insegna che tutti i sacchetti all'uso sono fatti cosi', quindi se li fate in casa sul fondo non ci devono essere cuciture!). sono comodi perche' si bagnano e si appendono e quindi occupano meno spazio. Un esempio di sacchettini:


Poi ci sono altri milioni di modi fai da te e affini per coltivarli ma questi due mi sembrano i più pratici.

Come funziona? Semplice in commercio ci sono delle bustine, che chiaramente non troverete al supermercato ma nei negozi Naturasì o quelli di piante, in cui vengono fornite varie pezzature di semi. Pezzature differenti dovute al tipo di seme e alla tipologia di seme, se prendete ad esempio quelli di soia i sacchetti sono straripanti quelli di aglio che hanno semini piccolissimi sembrano vuoti invece!
In alternativa se proprio non vi va di cercarli e volete che il materiale venga a voi ecco qui un  link utile per l'acquisto (provato personalmente):
MacroLibrarsi che e' un sito completamente incentrato sul macrobiotico.
Tutto quello che ordinate vi arriva in meno di una settimana e il servizio clienti tramite delle mail vi informa di aver "preso in carico l'ordine" e di "Averlo messo in spedizione" cosi' sapete sempre quello che stanno facendo.


I semi vanno messi in acqua la sera prima, io lo faccio prima di andare a letto, e la mattina vanno scolati e messi nei sacchettino o nel germogliatore. Io li scolo direttamente nel sacchettino e li sciacquo, direttamente li dentro, perche' specie quando sono piccoli scappano da tutte le parti! Con i semi grossi, tipo i fagioli o le lenticchie, potete sciacquarli prima di metterli a bagno e la questione e' risolta.
Ora c'e'chi lo fa questo pre ammollo e chi no, fondamentalmente favorisce la germinazione e io lo faccio, scegliete voi, ma tenete conto che la prima notte di ammollo non vale ai fini del computo dei giorni di germogliazione.


Messi nel sacchettino o germogliatore, vanno annaffiati e qui c'e' la grossa comodità del sacchettino. L'annaffio dovrebbe garantire l'umidità del seme che si nutre dell'acqua per crescere. Nel sacchettino l'acqua in eccesso cola subito via e voi sapete quante volte lo dovete annaffiare perche' va fatto quando vedete che si asciuga, dipende dalle condizioni climatiche di dove sono riposti c'e' chi lo fa una volta al giorno io per esempio di questo periodo lo faccio due volte al giorno. Quindi lo sciacquate sotto l'acqua corrente senza nemmeno aprirlo e poi lo riappendete in un posto dove possa anche scolare tranquillamente.


Controllate bene i giorni, perchè i germogli finita la fase di germogliazione, perdonate la ripetizione, dovrebbero potersi conservare in frigo una settimana, ma per esperienza diretta, direi che e' meglio mangiarli in due giorni. Quindi la cosa ottimale e' quella di appendere i sacchetti a rotazione in modo che come finite dei germogli, ce ne siano altri pronti. Basta un calendario e un poco di programmazione;)


Ora io ho messo a germinare (non mi chiedete foto mie perche' mi sono dimenticata di farle! ma prometto di farle al prossimo giro) questi germogli:
Alfa alfa e i germogli vengono cosi':




Sono buonissimi anche crudi fatti ad insalata, ma questi come quelli di crescione evitate di condirli con succhi aciduli (limone, arancio e probabilmente anche aceto) perche' evidentemente interagiscono con i germogli e per un paio di giorni vi sembrerà di aver mangiato un'intera cancellata.


Poi ho coltivato il Crescione, che secondo me va meglio se leggermente cotto e i germogli vengono cosi':


Ha un sapore particolare e secondo me per fare un'insalata va benissimo.


Poi c'e' l'Aglio orientale, in cui odore si sente gia' dopo qualche giorno di germinazione, ma la cui germinazione ha tempi biblici ben 14 giorni!! E infatti il mio sta appeso ancora in cucina e i germogli dovrebbero venire cosi':




Tutti i semi che ho provato hanno una qualità in comune ovvero sono depuratori del sangue e alcuni agiscono sulla glicemia e sulla regolazione dell'ormone che viene attivato dall'insulina per la trasformazione delle sostanze nutritive. Chi mi conosce sa che io soffro di iperinsulinismo e credo che provero' a fare le analisi del sangue e a sperimentare questo metodo per un po' per vedere se ci sono reali benefici. Sicuramente questa prima prova mi e' servita per capire come calibrare la quantità di semi per evitare che ci siano sprechi.


Vi faro' sapere anche delle altre qualità di semi che ho comperato, baci cia'




martedì 15 febbraio 2011

Allume in polvere



Il solfato doppio di alluminio e potassio dodecaidrato o potassio-allume più noto come allume di potassio e allume di rocca è un sale misto di alluminio e potassio dell'acido solforico e a temperatura ambiente si presenta come un solido incolore ed inodore.Sin dall'antichità era usato in numerose attività produttive e in vari settori come nella tintura della lana, nella realizzazione delle miniature su pergamena e nella concia delle pelli. Serviva poi alla produzione del vetro ed in medicina era usato come emostatico.
Attualmente è usato come deodorante per il corpo particolarmente economico ed efficace, nonchè anallergico e come rimedio contro il cattivo odore dei piedi.

Per cosa usarlo: 
  • Come deodorante: di solito e' in forma di cristallo, va bagnato, e poi passato sotto le ascelle

Ora c'e' da mettere in conto questo. Essendoci alluminio, il problema e' che, a quanto pare, l'effetto dell'allume sulla pelle sia la riduzione dell'apertura dei canali sudoripari. Quindi se proprio siete allergici a tutto si puo' usare, altrimenti forse e' meglio evitare.

in un forum ho trovato questa spiegazione che mi e' sembrata illuminante "Si tratta di una azione a livello di muscolatura bianca (muscoli involontari) che "reagiscono" all'attacco dell'alluminio ritirandosi e questo provoca il blocco dell'emorragia e della sudorazione."

  • Come cicatrizzante: per i tagli da lametta (applicazione di allume e costrizione dei capillari tagliati che si chiudono e fermano l'emorragia)
  • In forma di polvere per il pediluvio. Svolge , infatti, un'ottima azione antiodorante ma sopratutto favorisce l'ammorbidimento delle parti callose dei piedi e in particolare dei talloni.

Per il pediluvio questa e' la *ricetta* due o tre cucchiai da cucina in un catino per pediluvi sciolti di acqua sono sufficienti. La polvere di allume costa veramente poco il prezzo piu' alto che ho visto in circolazione e' di 3,5o€ per 100g e non avendo scadenza, si puo' tranquillamente acquistare per tenerlo a portata di mano.


Se poi aveste bisogno del cristallo invece che della polvere e non riusciste a trovarlo, sappiate che potete coltivarlo! 
Ricetta:
40 grammi di polvere di allume 
100 cc di acqua distillata o deionizzata calda

Sciogliamoci dentro l'allume mentre la soluzione mano a mano si raffredda, noteremo la formazione dei primi cristalli, prendiamone uno e lo sospendiamo nella soluzione tramite un fimo di cotone (lo annodate su una matita o una bacchetta, o anche un mestolo che deve rimanere sospeso sui bordi del contenitore). Lasciamo la soluzione in un luogo al riparo dalla polvere e noteremo che man mano che la soluzione si riduce per effetto dell'evaporazione dell'acqua i cristalli si andranno ad attaccare a quello appeso che si chiama chimicamente "Germe cristallino."

Ora, oltre ad inaugurare un nuovo tag ovvero quello dell'enciclopedia dei rimedi naturali utile per me e per chi passa da qui in cerca di idee e di soluzioni, presto, come avviene per i libri mettero' in linea una pagina con il sommario cosi' sarà piu' facile trovare quel che si cerca.

Sperando di essere stata utile, cia' ;)   

    martedì 8 febbraio 2011

    Burro di Cacao - Iniziamo dalle cose facili!


    Una delle cose che bisogna ricordarsi è quello che, se si vuole cambiare, e' bene fare un passo alla volta e sopratutto partire dalle cose semplici!

    Pertanto iniziamo con una cosa facile facile, ma per alcuni e nel caso specifico me stessa, sono di utilizzo piu' che quotidiano! Io, vivendo in un luogo abbastanza freddo ho cominciato ad usare il burro di cacao praticamente sempre onde evitare che la pelle si secchi e si tiri e si formino quelle fastidiosissime e dolorose spaccature.

    Seguendo una serie di canali e in particolare uno quello di Carlitadolce, ho preso coraggio e mi sono detta "inizio da qui!". Il video e' questo:





    Sembrava semplice e lo è! E sopratutto a quanto pare la base di quel che i cultori del genere chiamano "spignatto" e' data dalla presenza del burro e della cera che fa da addensante.
    Ora la prima volta, non avevo l'olio di jojoba, e devo ammettere che anche in futuro è possibile che io non lo usi perche' rispetto agli altri olii e' piu' leggero ma fa l'effetto cera che a me, che lo uso anche come base per i rossetti piace poco, e in piu' se usate il burro di cacao puro sappiate che in unione con il karitè all'inizio il retrogusto non è proprio un granchè; però a suo favore c'e' che rimane piu' a lungo (aggrappa anche i rossetti e i gloss io sono fumatrice e metto entrambi a dura prova!) e che i benefici ci sono. Chiaramente ho selezionato un gruppo di cavie (si lo so non e' bello ma si fa quel che si puo') per sapere che cosa ne pensano. quando lo saprò avrò gia' sperimentato 200 versioni dello stesso burro...Una amica mi diceva spesso che sono la "signorina, ok va bene, ma se ci mettessi quest'altro?" e in effetti aveva ragione, ho una inguaribile predisposizione a cambiare e a sperimentare.
    Cosi' la prima versione che viene dalla ricetta del video e' questa:




    Ora, il colore e' quello del burro di cacao che e' praticamente marrone scuro. E questo e' quello che all'inizio ha questo retrogusto strano. In effetti c'e' una differenza, al posto dell'olio di Jojoba c'e' quello di Germe di grano (avevo paura che ci fosse poco conservante! scherzo, la bottiglietta di jojoba non mi permetteva di contare le famose gocce!). C'è da dire pero' che e' vero il Tocoferolo è contenuto anche nell'olio di germe di grano, quindi se non avete il primo ma il secondo, il vostro burro oltre a fare il suo dovere si conserverà a lungo. Il buco al centro dello stick e' dato dalla spiralina che serve per far scendere e salire appunto il burro e non c'e' vero che non si formi eh! L'unica alternativa a cio' e' quella di non lavare subito il bicchiere dove si e' fatto il miscuglio, grattare quello che rimane e quando il burro e' asciutto con santa pazienza e una palettina tipo quelle per mischiare il caffe' in ufficio, quando sono passate le 24 ore di raffreddamento, metterci sopra le scagliette in maniera tale che si formi una superficie uniforme! Oppure tenerlo in caldo e dopo la prima asciugatura versare il resto del contenuto dopo.

    martedì 1 febbraio 2011

    La consapevolezza





    Non sono mai stata particolarmente brava a tenere tutti i miei propositi per anni interi. Qualcuno si è ovvio, ma non e' proprio cosi' semplice rassegnarsi a togliersi tutte le abitudini, malsane che siano, per lunghissimi periodi.

    Molte delle cose che ho imparato a fare sono frutto di desideri che non riuscivo a soddisfare tipo i quilt, la bigiotteria anche quella con pietre vere, il cucito, il ricamo etc ed erano riconducibili ad esigenze pratiche. Poi tre anni fa ho scoperto la cosmesi (mi ero dimenticata di dire che per me i grandi cambiamenti si verificano sempre ogni 3 anni, anche quelli lavorativi quindi probabilmente questo e' il mio numero fortunato!) mi ci sono voluti circa 6 mesi per rendermi conto di quelle che erano le novità/tendenze e poi reperite le informazioni di massima e i materiali di base e poi mi sono semplicemente buttata con grande stupore di tutti coloro che mi conoscevano.

    E anche quest'anno, visto che ricorre il terzo anno dall'ultima difficoltà aggiunta alle mie incombenze e dopo lunga e attenta riflessione ho deciso di provare a vivere in maniera piu' sostenibile per l'ambiente e per me stessa. Questo non esclude alcuna delle mie passioni e per questo sarà un diario a metà fra "How to make" (Come si fa) e le mie impressioni su quello che ho provato e mi piace e quello che invece non mi ha convinto. La mia teoria e' che non e' possibile fare cambiamenti radicali che entrino nella nostra routine in maniera drastica. Nel cambiamento cosi' netto, infatti, ci mettiamo nell'ordine di idee, anche inconsapevolmente, che il sistema di vita o di alimentazione o altro che abbiamo intrapreso e' a tempo e quindi a lungo andare ci si stufa perché si aspetta la data per tornare alle vecchie abitudini. Se invece aggiungiamo una difficoltà alla volta e' più facile come in un gioco, farla entrare a far parte della nostra routine.

    Una precisazione, non ho intenzione di divenire vegana o oltranzista, quindi non troverete materiali sul no mangiare questo o quello, troverete solo le mie scelte. Perché in fondo la vita e' tutta una scelta o no?

    Non sono mai stata brava a tenere un diario giornaliero quindi, come avviene per l'altro mio blog mi affidero' alla programmazione e i post, almeno all'inizio, avranno probabilmente una cadenza settimanale. L'importante e' cominciare...poi piano piano vedrò come dare al tutto una parvenza meno caotica di quel che questo "manifestino degli intenti" lascia, perdonate la ripetizione, intendere!

    Cia'
    Simona alias Colette72