martedì 26 aprile 2011

Riso all'orientale...

Immagine presa da qui
Lungi da me farvi una pizzosissima lezione sul riso. Il riso è un alimento che ha molte proprietà e vi basta andare su wikipedia per scoprirle e non è mia intenzione elencarvele tutte. Quella che invece è la mia intenzione è dare qualche dritta sul modo di cucinare all'orientale. Alcune cose che noi intendiamo in un modo da una traduzione che rispetta alla lettera il termine non sono di fatto la stessa cosa.
Si dice infatti che il riso orientale (ovvero quello a chicco lungo e fino) si cuocia al vapore. Ma la cottura al vapore che intendono loro non è lo stesso tipo di cottura che intendiamo noi specialmente nella cucina cinese e indiana, quella giapponese richiede un lungo discorso che affronteremo in un altro post. La cottura che, nei paesi elencati e vicini a questo, si intende "a vapore" e' una via di mezzo fra quello che intendiamo noi e la nostra lessatura.

Come si fa? Intanto ci vogliono dieci minuti circa. Si prendono per ogni bicchiere di riso due bicchieri d'acqua. Una casseruola non enorme, a meno che non dobbiate cucinare per un esercito, una media va benissimo e avanza pure! Dopo aver preso il numero di bicchieri di riso che vi servono, lo sciacquate per togliere l'eccesso di amido (c'e' chi lo fa e chi no, io lo faccio solo quando non vado di fretta!) lo sciacquate e poi a freddo inserite i corrispondenti bicchieri d'acqua e  il riso e accendete a fuoco vivace. Niente sale, la cottura prevede che l'acqua che avete messo venga assorbita dal riso e se ci mettete il sale il riso verrà salatissimo. Se proprio "nature" non vi piace potete aggiungerci un po' di salsa di soia mescolando bene prima che bolla. Come arriva a bollore abbassate al minimo il fornello e mettete il coperchio. Ora se state usando il riso Thai la prima volta è più facile perchè ha un profumo particolare, ma avviene lo stesso quando cucinate il basmati e quando avvertite il "profumo del riso" che io chiamo il "profumo del pane" il riso è quasi cotto se alzate leggermente e mai totalmente il coperchio lo vedrete appena annacquato aspettate un minuto (sempre tenendolo ben coperto) e poi spegnete la fiamma. E di li ancora qualche minuto 5 basteranno senza alzare il coperchio e il riso finirà la cottura grazie al vapore sprigionato.

Cosa si può fare con questo riso che cmq è un po' sciapo per i palati occidentali? Un sacco di cose!
Il riso in oriente è un po' come il pane per l'occidente e quindi accompagna tutti quei piatti che prevedono sughi e salse liquide, un po' come fare la scarpetta in maniera elegante!
Una amica, sposata con un coreano, mi insegnò a fare il riso alla cantonese che è di una facilità estrema.
Per fare il riso alla Cantonese x 4 servono:
prosciutto cotto in fette non sottili
piselli congelati
1 uovo
Prendete il riso e con le indicazioni sopra riportate cominciate la cottura
quando siete più o meno a 5 minuti alzate in velocità il coperchio e mettete dentro i piselli congelati e anche il prosciutto, rimestate e rimettete il coperchio;
nel frattempo sbattete l'uovo, salate un pochino e quando sentite "l'odore del pane" spegnete la fiamma, mettete l'uovo e rimestate  velocemente per poi richiudere e aspettare che il vapore cuocia anche l'uovo.
Non ci vuole tanto? eh si, in pratica quasi nulla!

L'alternativa vegana a questo piatto non c'e', ma per chi volesse sperimentare, quando lo rifaccio vi faccio anche una foto, prevede l'uso del sale affumicato e gli ingredienti sono questi:
1 carota ridotta a dadini
piselli surgelati
1 zucchina a dadini
zafferano o curry
tofu sbriciolato.
La carota e le zucchine vanno inserite insieme al ai piselli a metà cottura (se volete le zucchine più croccanti anche a fine cottura, dipende dai gusti)
In una padella sbriciolate del tofu e amalgamatelo con un pò d'olio, curry (o zafferano) e del sale affumicato non deve stufare ma solo fare una prima cottura.
Finita la cottura del riso, aggiungete il composto al riso, rimestate per benino e lasciate finire la cottura al vapore.

Certo non sarà proprio come sopra, ma ci si avvicina parecchio e il sale affumicato da un sapore tutto particolare al piatto.
Le quantità delle verdure e del prosciutto non ve le ho date, perchè dipende dai gusti e da quanto preferiate avere la presenza di altri ingredienti rispetto al riso.
E che dire, buon appetito a tutti...:)

p.s.: se qualcuno fosse curioso di vedere una buona selezione di qualità di riso consiglio di sbirciare qui:
http://www.risotto.it/varieta1.htm

martedì 19 aprile 2011

Facciamo il tofu a casa!


Eh si l'ho fatto io! Il tofu non è altro che un formaggio ricavato dal latte di soia.Il tofu è ricco di sostanze nutritive. Ecco cosa quali preziosi elementi si trovano in 100gr di prodotto:

Proteine 9,3
Calcio 134 mg
Fosforo 105 mg
Ferro 3,9 mg
Vitamina B1 0,02 mg
Vitamina B2 0,02 mg
Vitamina B3 0,37 mg
Sodio 6 mg
Lipidi 5,1
Glucidi 2,6

Interessante eh? Ora io ho un grosso problema, non amo il tofu che si acquista, certo visivamente è molto più bello di quello che ho fatto io ma è gommoso e anche decisamente insipido. Così tra quello che si mangia in  qualche ristorante che lo fa da se e quello che si compera trovo sempre poca corrispondenza e quindi ho deciso di provarci.  E siccome sono stata quasi brava, perchè mi sono ricordata di fare quasi tutte le foto a tutti i passaggi, se l'ho fatto io lo possono fare tutti!
Cominciamo a capire che cosa serve:

250 g di soia gialla
1 chicchiaio di nigari o di lime
1 cucchiaio si sale integrale (io non lo avevo e ne ho messo un cucchiaino di quello normale)
1 litro e mezzo di acqua esclusa quella dell'ammollo
un paio d'ore + l'ammollo.
In fondo al pezzo vi metto anche le varie sostituzioni che si possono fare:)

Prendete la soia lavatela e mettetela a bagno. Ora l'ammollo può andare da 8 a 12 ore dipende dalle condizioni del luogo dove lo state facendo. C'e' tutta una filosofia che dice a seconda dei gradi quanto dura l'ammollo, ma la cosa più semplice è verificare, prendendo un fagiolo e spezzandolo a metà, se all'interno è bianco. Se è così l'ammollo  ha raggiunto il suo scopo!
E qui si vede il motivo per il quale sono quasi brava perché non ho fatto le foto dei fagioli ammollati. Cmq, dopo che avete fatto questo dovete frullare i fagioli con un pò d'acqua. Si può fare con il minipimer o con il frullatore l'importante è raggiungere un composto omogeneo e schiumoso. Ora questa cosa non avviene subito e va aggiunto circa mezzo litro di acqua o un pochino di più (questa acqua la dovete scalare da quella che serve in ricetta).
Verrà un composto che sembra una pappetta con una spuma sopra:


Questa è la pappetta prima che arrivassero le bolle. Non vi preoccupate se non vi viene subito, ci vuole un 15min di lavorazione buona per ottenere il risultato. Io l'ho fatta in una pentola e dopo aver ottenuto la purea ho messo a bollire l'acqua restante e quando ha cominciato il bollore ho versato dentro la purea.


Mentre cuoceva ho anche schiumato un pò come ho visto fare su una ricetta online su youtube, alla fine del tempo di cottura ho filtrato il composto. Va filtrato due volte nello scolapasta:


e l'ultima volta con un panno di lino o cotonina:


Il residuo del filtraggio non va buttato ma è un ottimo complemento per fare un sacco di ricette come sia per polpette, filetti vegetali e anche per pane e muffin quindi va conservato.
Per l'ultimo filtraggio vi ci vorrà un pò, non lo nascondo, ma quando il liquido s'è ridotto prendete il panno per i 4 lembi e chiudetelo in alto con una mano a mò di sacchetto e strizzate la parte bassa bene. Comunque la differenza con la purea iniziale è sostanziale e come potete vedere sembra proprio latte.


Questo invece è l'Okara ovvero il residuo dei fagioli di soia rimasti che metterò da parte per altre ricette congelandolo:



Nel frattempo rimetto sul fuoco il latte di soia e aggiungo il sale, e aspetto che arrivi a 90° che se non avete il termometro è il punto prima che il latte arrivi a bollore e a quel punto si deve aggiungere il Nigari ( è la sostanza che rimane dopo aver estratto il sale comune dall'acqua di mare). Ho abbassato la fiamma ed ecco le fasi della cagliatura:




Ora io ho acquistato il piccolo cassettino da tofu, però ho visto fare il tofu anche scolandolo in una tela dentro uno scolapasta o dentro quelle forme da formaggio, quindi non serve avere il cassettino. Quindi per essere sicura che l'acqua uscisse bene prima l'ho scolato nello scolapasta con un telo di copertura e poi l'trasferito nel cassettino che avevo precedentemente foderato con un panno.


Ecco il cassettino senza la parte superiore e sotto quando ho trasferito il tofu:



Ho ripiegato i lembi sul formaggio:



Ho messo la parte superiore del cassettino...


E mi sono inventata un peso alla meglio per comprimere il formaggio perchè spurgasse l'acqua in eccesso:



ed ecco l'apertura e il risultato:





e così è come è venuto dentro:




Si dovrebbe conservare per due settimane in acqua, ma io non ho resistito così la metà l'ho messa a macerare con una salsa fatta di olio di semi di sesamo e di soia (io uso la Tamari) e del basilico fresco.
L'ho ridotto a cubetti e li ho inseriti in un contenitore ove rimarranno fino alla cottura.


E l'altra metà l'ho cucinata alla mia maniera! Ho una insana passione per il curry, che deve essere rigorosamente di provenienza indiana questa è l'ultima che mi sono riuscita ad aggiudicare:


Ho preso del cous cous e l'ho messo in una bacinella ho fatto bollire l'acqua e l'ho messa insieme al  cous cous. Il trucco sta nel mettere l'acqua fino a coprire il cous cous portando l'acqua di poco sopra il livello di dove arriva la semola (io ci aggiungo anche un cucchiaino di Tamari che è un tipo di salsa di soia che sala un pochettino). Si aspetta qualche minuto e quando sembra che abbia assorbito tutto si sgrana con un cucchiaio. Nel frattempo ho affettato il Tofu, e l'ho messo una una padella con un pò d'olio di semi di sesamo, il curry tamari e pepe.
Eccoli in cottura:


Vanno girati come se fossero carne e quindi non più di una volta per lato. Cotti per non più 10 minuti, ho tolto dalla padella il tofu e ho messo la semola aggiungendo un altro poco di curry e un cucchiaino di margarina quando il cous cous asciuga la padella prendendo i liquidi che mancano per la cottura finale.


Ed ecco il risultato finale nel mio piattino ikea superstite (l'altro è venuto a mancare un paio di settimane fa!) bello no? E' anche buono!


Alla sera poi con la restante parte di tofu e di cous cous, ho aggiunto un poco di cavolo verza, un po' di peperoncino e pepe i cetrioli freschi non cotti e ho cenato così:


Il cetriolo rinfresca e pulisce la bocca e quindi nonostante sia un sapore a contrasto è estremamente indicato per i piatti molto speziati e non disturba perchè non si sovrappone con i sapori presenti.


Attimo del "questo non ce l'ho!"

La soia è solo quella gialla non si può sostituire

Il pezzo di stoffa, consigliano l'etamine, ma secondo la sottoscritta va bene :
- quella dei vecchi lenzuoli
- quella dei lenzuolini dei bimbi che si chiama "pelle d'uovo" e la trovate in una qualunque merceria

Il bugigattolo nipponico:
io l'ho acquistato qui:
e costa 16,50€ (se comprate questo vi arriva completo di lenzuolino), ma se per la prima volta non vi fidate c'e' anche questa possibilità:
basta prendere il barattolino di plastica della margarina e fate dei piccoli buchi (da dentro verso il fuori altrimenti l'acqua non esce) e per il sopra basta ritagliare la sagomina del coperchio che entri perfettamente nella forma così riuscite a pressarlo bene.
Oppure se la forma non vi interessa, potete semplicemente pressarlo dentro lo scolapasta.

Il nigari si può sostituire con il lime o anche il limone fresco quindi x 250g di soia, 1 litro e mezzo di acqua e 100 ml di succo di limone, oppure trovate il nigari qui:
e  con 100g fate un sacco di formaggio.

Mi sembra di aver detto tutto qualora aveste dubbi non avete che da chiedere baci,
Simona;)

Ora tocca a voi! Buon appetito a tutti! ;)


martedì 12 aprile 2011

Ambiente: gli olii esausti...


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...che non sono gli oli che si presentano il venerdì sera dal lavoro con una settimana di lavoro alle spalle! Gli olii esausti sono quelli derivati da lavorazioni o utilizzi in cucina in macchina e altro. Il recupero di detti olii è decisamente difficile se sparsi per le fognature. Questo perchè non molti sanno che percorso fanno le nostre fogne e sopratutto gli stadi di lavorazione dell'acqua che deve essere trattata e riossigenata per poter essere riemessa in circolazione. Piu' o meno ci vuole circa una settimana prima che tra decantazione e pulitura l'acqua torni effettivamente pulita e in questo processo vengono fatte una serie di lavorazioni invasive per separare gli olii dall'acqua. Come risolvere? Invece di buttare l'olio nel lavandino tenete da parte qualche bottiglia di plastica e raccogliete volta per volta gli olii che utilizzate. Non costa nulla se non un po' di spazio. Quando la raccolta è divenuta ingombrante, cercate su questo sito:


Cliccando sulla vostra regione di appartenenza troverete l'azienda più vicina a voi che raccoglie gli olii esausti. Sembra una stupidaggine, ma ci vuole poco ad aiutare l'ambiente.
Ed ecco come sono venuta a conoscenza di questo consorzio oramai qualche anno fa, ovvero con un servizio di Striscia la notizia:




Buona settimana!
Simona;)

martedì 5 aprile 2011

Le unghie della nonna...

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Ci sono poche semplici regole che fanno di una mano una signora mano. Le unghie devono essere sempre curate e pulite, nonchè tagliate tutte alla medesima maniera. Stabiliti questi punti, con le numerose variazioni di colori che oggi si portano, non è semplice definire cosa sia accettabile o no perché  in questo campo ci siamo tutte un pò sbizzarrite.

Cominciamo con il dire che il mio gusto è un pò retrò in questo campo e quindi se il colore dello smalto è chiaro può benissimo andare per tutta l'unghia se è scuro dal rosso vermiglio al "nero che più dark non si può" va messo al centro dell'unghia e non su tutta. C'e' una ragione estetica - che è un poco pacchiano (perché l'effetto ottico rende le unghie più larghe che lunghe) metterlo su tutta l'unghia mentre la concentrazione al centro dell'unghia crea una cornice che ingentilisce anche il colore più scuro - e una pratica ovvero che non vi sporcate la pelle del dito e l'effetto ottico fa sembrare le vostre unghie più lunghe di quel che siano.
Ora metterlo è più semplice che spiegarlo si tratta di avere pazienza e mano ferma e non è detto che se sia  non completamente centrato l'errore, oltre a voi, lo veda qualcun altro. Ricordatevi che quando vi mettete lo smalto poi vi dovete mettere davanti allo specchio e sarà lui che ne decreterà il successo. Lo specchio infatti vi restituisce l'immagine che vedono gli altri e potrebbe essere che quello che non vi piace, abbia un'aspetto del tutto nuovo guardato in questo modo.
Altro trucco, per evitare che si veda lo stacco fra l'unghia lunga e la pelle nei punti ove lo smalto non c'è usate uno smalto chiaro rosato che oltre che farvi da base (non c'è nulla di più fastidioso di uno smalto che rimane come un alone sulle unghie o ai bordi di essa) vi eviterà di stare delle ore con l'acetone che secca la pelle e le unghie e puzza.

Il trucco sta nel non tenerlo perennemente (ricordate che le vostre unghie hanno necessità di respirare!), di usare il limone almeno una volta alla settimana e nessuno di quei prodotti che promettono risultati miracolosi in due secondi (le cose si ottengono con la costanza e non con ingenti somme di denaro buttate in questa e quella marca) e di usare una buona crema per le mani, possibilmente senza siliconici, anche se a dir la verità io senza siliconici non l'ho proprio ancora trovata una crema!

Cmq nell'attesa che io mi ri-decida a fare la cold cream per le mani, parliamo degli effetti benefici che il limone ha sulle nostre unghie ovvero che le indurisce e le schiarisce dagli aloni gialli di sigaretta e da altri residui spiacevoli. Quindi quando vi fate la manicure, dopo aver tenuto a bagno in acqua e shampoo o acqua e sapone la mano, limate le unghie e, invece di passare sempre quella lima che si passa sull'unghia e che va usata con immensa parsimonia perché è un trattamento infinitamente aggressivo per la parte superiore delle unghie, prendete un bel cottonfioc (si scriverà così? boh) e immergetelo in un poco di succo di limone e passatelo solo sull'unghia stando bene attente a non metterlo sulla pelle altrimenti vi vengono le pellicine. Aspettate che asciughi e poi con il lato lucidante delle lime a 4 fasi passate tutta l'unghia et voilà il gioco è fatto. Non avete la lima a quattro fasi? Ebbene al casalinghi più vicino vendono delle pezze di panno che imitano la pelle di daino, non lo dite a nessuno ma funzionano allo stesso modo e durano una vita!
Dopo mettete sempre uno smalto chiaro o trasparente (io metto sempre uno smalto normale ho fatto una prova per curiosità con quelli che chiamano basi e anche con i top coat e ho deciso che andavo benissimo anche quando non li avevo e posso sopravvivere anche senza metterli!) che va messo non solo per dare una base uniforme ma anche perché, a parte i colori basilari tipo i rosa tutti quelli più complicati e faraonici, potrebbero avere delle composizioni che non sono propriamente il massimo della felicità per le nostre unghie. Lo smalto trasparente e rosa o crema chiaro impedisce questo contatto.

Per i gel non rispondo, perché sono nemica giurata di questa pratica che giudico come un buon metodo per rovinarsi a vita le unghie quindi mai fatto e mai farò ma le decorazioni che mi piacciono riesco spesso e volentieri a replicarle e forse una volta ve ne farò vedere qualcuna. nel frattempo ricordate il limone! ;)
Buone unghie a tutti!
cià